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La voce di Cassandra, dal Barocco alla contemporaneità. Il cd recentemente edito da Da Vinci Classics propone un originale itinerario che è culturale in senso ampio, prima che strettamente musicale. La pubblicazione indaga infatti la figura mitica di Cassandra, sacerdotessa troiana, figlia di Priamo ed Ecuba, celebre per i suoi oracoli di sventura inascoltati. “Ma lei non si arrende, pur non possedendo il dono della persuasione, continua a parlare” spiega il mezzosoprano Arianna Lanci, che è protagonista di questo cd insieme a un gruppo di validi strumentisti. “Questo per me definisce la sua forza e la sua potente modernità”, chiosa.
Il disco presenta tre brani: la cantata Cassandra S240b di Benedetto Marcello, su testo del celebre librettista padovano Antonio Conti, poi messo in musica anche da Johann Christoph Friedrich Bach (il numero di catalogo è Wf XVIII/1, G. 46). E fin qui siamo nell’ambito del Barocco. Lanci ha poi deciso di commissionare alla compositrice contemporanea Rossella Spinosa un’opera del tutto nuova, che ha comunque al centro la figura della profetessa: la cantata Cassandra (2022) per mezzosoprano, archi e clavicembalo, su un testo molto antico del poeta greco Licofrone (IV-III secolo a. C.). E mentre il testo di Conti – la cui fonte è l’Iliade tradotta da Anton Maria Salvini – si concentra, attraverso la voce di Cassandra, sugli eventi degli ultimi anni della guerra di Troia, il testo di Licofrone presenta, in un poema epico scritto come monologo, una sorta di profezia che viene consegnata oralmente da un servo a Priamo. Segregata in una prigione oscura da suo padre, la protagonista ha tessuto un filo di enigmi, le sue parole si sono trasformate in poesia.
Il risultato di un simile, originale itinerario musicale è davvero affascinante. Anzitutto per la qualità di cui è portatore: Arianna Lanci vanta non solo un bel timbro mezzosopranile, ma pure una notevole proprietà stilistica, che si unisce a un accompagnamento strumentale ovunque preciso ed efficace, nel segno di una teatralità che evidenzia lo stretto legame tra cantata e opera. Lo stile di Benedetto Marcello è più severo nei recitativi, si inarca in affettuose volute melodiche nelle arie ove vibra più sincera l’ispirazione del grande compositore veneziano; il suo virtuosismo poi, non è mai eccessivo e persegue sempre una finalità espressiva. Con Bach siamo in un altro mondo, ove il riferimento teatrale si fa ancor più cogente, per cui la cantata assume i contorni di una vera e propria scena d’opera. L’accompagnamento strumentale è più ricco e ci sono alcune arie con da capo, con una facilità melodica di sicura presa per l’ascoltatore.
Rossella Spinosa è una compositrice d’avanguardia, che si può collocare nell’alveo del post-moderno. È particolarmente nota per aver scritto colonne sonore per decine di film muti, nel segno di un’ispirazione molto varia stilisticamente, che risente tuttavia del modello di Giacinto Scelsi, quindi alla musica cosiddetta “spettrale”, concentrata non tanto sulle strutture e sulla forma quanto sull’esplorazione dello spettro sonoro. Tale cura emerge anche dall’ascolto della sua cantata, che getta un ponte con la musica barocca anzitutto nell’utilizzo dello stesso organico dei due brani precedenti. Il clavicembalo, in particolare, con i suoi abbellimenti, rappresenta il collegamento più stringente col passato, mentre la frammentazione ritmica riguarda più la scrittura degli archi, ai quali la musicista riserva pure lunghe frasi. Non mancano le dissonanze, ritenute necessarie per un testo potente e drammatico come quello che si ascolta. Molto suggestivo il finale della cantata con la voce che sembra prima spegnersi su un pizzicato di archi, per poi invece concludere in crescendo.
SUL FILO DEGLI AFFETTI. LA VOCE DI CASSANDRA
Musiche di Benedetto Marcello
Johann Christoph Friedrich Bach, Rossella Spinosa
Arianna Lanci, mezzosoprano
Chiara Cattani, clavicembalo
Roberto e Anna Noferini, violino
Giliberto Ceranto jr, viola
Giacomo Grava, violoncello
Formato: CD
Etichetta: Da Vinci Classics