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Ideazione e direzione artistica: Arianna Lanci
Organizzazione: Ensemble Vocale Canòpea- Monumenti Vivi Rimini

 

Nel 2023 nasce a Rimini il I Festival Musicale dedicato ai rondoni e alle loro voci.

Un Festival patrocinato dalla Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli), con il contributo di Aerco (Associazione Emiliano Romagnola Cori), organizzato attraverso la collaborazione tra due realtà associative fondate dalla cantante lirica Arianna Lanci: l’Ensemble Vocale Canòpea e Monumenti Vivi Rimini. Un coro- nel cui nome c’è la chioma degli alberi- e un’associazione di tutela ambientale dedicata alla difesa dei nidi degli uccelli migratori transahariani: rondini, balestrucci e rondoni.

Le voci dei rondoni, in particolare- inconfondibili e struggenti- sono un vero e proprio coro con le ali, un coro che, in stormi, vola altissimo nel cielo per poi abbassarsi, sfiorare i monumenti, gli edifici, le nostre stesse case, dove si trovano i loro nidi. Cavità e fessure stracolme di vita, vita della natura selvatica- di cui spesso noi esseri umani non siamo coscienti come potremmo e dovremmo, nell’ottica di una convivenza il più possibile armoniosa e rispettosa.

Da qui l’idea di un festival di musica vocale e corale dedicato ai rondoni e alla biodiversità urbana. Concerti all’aperto nei quali il pubblico possa prestare ascolto tanto al coro degli umani quanto al coro dei rondoni, travalicando i confini tra le specie, creando, attraverso il canto, un filo tra la terra e il cielo. Nello spirito del Festival i rondoni, ma più ampiamente tutti gli uccelli selvatici, con le loro voci e i loro canti diventano quindi un simbolo di relazione: un invito alla relazione.

A partire dall’ascolto delle voci dei rondoni nasce la consapevolezza della città come ecosistema complesso, di cui gli esseri umani non sono i soli abitanti. Il superamento di una rigida visione antropocentrica è quindi al cuore della filosofia da cui prende vita il Festival.

Attraverso la musica, gli incontri di divulgazione e sensibilizzazione, le passeggiate sonore e ornitologiche, possiamo contribuire a creare una cittadinanza sempre più attenta al rapporto con la natura selvatica dentro la città, sempre più esigente nei confronti della politica in fatto di tutela ambientale. Perché una cosa è conoscere i dati statistici sul declino di una specie come il rondone, altra cosa è raccontare che cos’è il rondone e che cosa implichi la sua diminuzione progressiva nelle nostre vite e nei nostri cieli. Senza questo uccello l’esperienza del cielo, fatta di danze aeree e gioiose vocalizzazioni diventa meno ricca, meno magica- in una parola diventa “MENO”.

Parafrasando “Voli vespertini”, il bel libro di Helen Macdonald, “Comunicare la trama qualitativa del mondo” attraverso l’arte, comunicare “il valore delle cose” “affinché più persone possano impegnarsi per salvarle”: questo l’obiettivo del Festival.

 

 

 

 

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